2 gennaio 2008

DESTINAZIONE SPAGNA...?

http://www.corriere.it/economia/08_gennaio_02/Italia_Spagna_Pil_replica_Madrid_e59e1b84-b93a-11dc-aa63-0003ba99c667.shtml

Apro il 2008 così come lo avevo chiuso, cioè con la denuncia continua e crescente sulla stagnazione della nostra economia e sulla paralisi della nostra crescita sociale. Vi invito a riflettere leggendo il link sopra. Al di là della polemica di basso interesse fra chi è più ricco fra Italia e Spagna, ciò che mi preme sottolineare è la prospettiva e la crescita dei due paesi. Nell'articolo del link, il professor Vaciago, seppur con ragionamenti elementari e generali coglie il nocciolo del problema: La tanto vituperata (da noi) Spagna, che fino a venti anni fa si muoveva con i carretti trainati dai buoi, cresce esponenzialmente, mentre l'Italia e lì ferma che si guarda allo specchio, come attanagliata dalla paura. Quali sono gli ingredienti di tale sviluppo spagnolo? Sono molteplici, ma essenzialmente si possono riassumere nella consapevolezza di raccogliere la sfida alla globalizzazione, nel pragmatismo delle scelte infrastrutturali, in una politica energetica seria, nella stabilità politica e infine nella logica del mercato. Infatti, al di là delle opinioni politiche, in Spagna la stabilità politica e l'alternanza vera permettono all'economia di volare. Se occorrono strade e ferrovie, nessun governatore locale si permetterebbe mai di porre veti solo perchè il governo nazionale ha un altro colore politico (vedi ad esempio la Rosignano-Roma). Vogliamo parlare di energia? Al di là del fatto che non ci possiamo più permettere l'assenza di centrali nucleari, la Spagna da 10 anni fa una politica eolica e fotovoltaica da paura, e noi la scopriamo oggi...Ed infine la cosa più importante che là hanno capito: incentivazione del vero mercato smantellando le corporazioni e sburocratizzare al massimo il sistema paese. Ragazzi svegliamoci! altrimenti vi verrò ad accogliere all'aeroporto....là nella penisola iberica...
Saluti.